
Arrivai al Teatro Augusteo trafilato, non era da me ma ero in ritardo, non trovavo penna e quaderno, mia moglie mette le mani dappertutto. In Teatro trovai fermento, gente che correva da una parte all’altra, piccoli capannelli di gente del settore che facevano chiacchiere, allora chiesi ad un giovanotto che stava passando al mio fianco e mi indicò la strada per la sala, mi disse che mi aspettavano (come se non lo sapessi!).